1 Vedi Maharaj:
(I1 a pag. 146) Il Buddha disse che l'idea di illuminazione è molto importante. Molti attraversano la vita senza avere la minima idea che ci sia l'illuminazione, e tantomeno lottano per ottenerla. Ma appena ne sentono parlare, è un seme sparso che non può inaridire. Per questo il Buddha mandava i suoi monaci a predicare per otto mesi all'anno.
Vedi Maharaj:
(I1 a pag. 97) In una resa completa alla natura, non c'è sforzo. Il seme della vita spirituale cresce nel silenzio e nell'ombra fino all'ora destinata.

























2 Proposizione condannata. Vedi Bolla In Agro Dominico, articolo XXIV.

























3 Vedi Maharaj:
(I2 a pag. 190) Sono uno, appaio molti.

























4 Vedi Maharaj:
(I2 a pag. 132) Il tuo aver coscienza qui di quello che chiami trasmissione di sapienza, mostra che la sapienza non è stata ancora trasmessa. Quando ce l'hai, non ne sei cosciente. Non poni mente a ciò che è veramente tuo. Invece sei cosciente di ciò che non è né te né tuo.

























5 Vedi Maharaj:
(I2 a pag. 183) Prima di poter conoscere direttamente, non a parole, devi conoscere il conoscitore. [...] Quando sai ciò che sei, sei anche ciò che sai. Tra il conoscere e l'essere, non c'è frattura.
Vedi Maharaj:
(I2 a pag. 29) Se non conosci te stesso, chi altri vuoi conoscere?
Vedi Maharaj:
(I2 a pag. 121) Se non conosci bene te stesso, come puoi conoscere un altro? E quando ti conosci, sei l'altro.

























6 Vedi Maharaj:
(I2 a pag. 33) [Si] possono sapere molte cose, ma a che serve quando non si conosce il sé? Sarà una competenza vuota. Non c'è pace senza la conoscenza del conoscitore.





















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