1 Vedi Maharaj:
(I1 a pag. 116) Il sé non ha bisogno di essere ma di riposare. È la pace stessa, non una pace.

























2 Vedi Maharaj:
(I1 a pag. 128) Qual è la radice del dolore? L'oblio di te. E quella del desiderio? La spinta a trovarti. Ogni creazione serve a se stessa e non si acquieta finché non ritorna a se stessa.

























3 Vedi Maharaj:
(I2 a pag. 83) Il fattore principale che fa progredire è il silenzio. Nella quiete e nel silenzio cresci.
Vedi Maharaj:
(I2 a pag. 133) Nessuna attività esterna lo raggiunge; il culto e le preghiere restano solo alla superficie; per andare in profondità è essenziale meditare e scavalcare gli stati di sonno profondo, sogno e veglia. All'inizio i tentativi sono sporadici, poi frequenti e regolari, quindi continui e intensi, finché tutti gli ostacoli sono abbattuti.
Vedi Maharaj:
(I2 a pag. 102) Mantieniti tranquillo. Svolgi la tua opera nel mondo, ma interiormente resta quieto. Allora, tutto verrà a te. Non contare su ciò che fai per la realizzazione. Può giovare agli altri; ma non a te. La tua speranza sta nel mantenere il silenzio nella mente e la quiete nel cuore. I realizzati sono molto quieti.
Vedi Maharaj:
(I2 a pag. 144) Tutto emanava dalla santa presenza del maestro; non ho fatto nulla da me. Mi disse di essere quieto: e io lo fui - per quanto potevo -.

























4 Vedi Maharaj:
(I1 a pag. 80) L'atteggiamento è il fatto. Prendi l'ira. Posso essere furioso, misurando la stanza in su e in giù; allo stesso tempo so chi sono, un centro di saggezza e di amore, un atomo di pura esistenza. Tutto cessa, e la mente s'immerge nel silenzio.
Vedi Maharaj:
(I1 a pag. 136) Le cose comuni della vita le vivo esattamente come te. La differenza sta in quello che non vivo: non vivo la paura, l'avidità, l'odio e l'ira.





















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