1 Vedi Maharaj:
(I1 a pag. 22) Non ti serve sapere chi sei, ma che cosa non sei. Infatti, se per conoscenza s'intende una descrizione a partire da ciò che è già noto, sia in senso fisico che concettuale, non può esserci la cosiddetta autoconoscenza, visto che ciò che sei è descrivibile solo come totale negazione: "Non sono questo, non sono quello". Affermare "Questo è ciò che sono" non ha senso, perché se lo indichi, non puoi essere tu.
Vedi Maharaj:
(I1 a pag. 105) Come non puoi vedere la tua faccia ma solo il suo riflesso nello specchio, così puoi solo contemplare la tua immagine riflessa nel limpido specchio della pura consapevolezza.
Vedi Maharaj:
(I1 a pag. 169) La persona è l'unica cosa oggettivamente osservabile. L'osservatore è al di là dell'osservazione. Ciò che si può osservare non è il vero sé.
Vedi Maharaj:
(I2 a pag. 97) Ricorda: la tua vera natura è pura luce soltanto, mentre il percepito e il percettore, come vengono, se ne vanno. Ciò che li fa esistere, senza essere alcuno dei due, è il vero te stesso, che non è "questo" o "quello", ma pura consapevolezza. Quando la consapevolezza si volge su se stessa, hai la sensazione di non conoscere. Quando si volge all'esterno, i conoscibili affiorano. Dire "conosco me stesso" è una contraddizione, perché ciò che è "conosciuto" non può essere il "me stesso".

























2 Vedi Maharaj:
(I1 a pag. 113) Io sono la pace e il silenzio infiniti, in cui nulla appare, perché tutto appare-scompare.
Vedi Maharaj:
(I1 a pag. 62) Esistenza significa divenire, mutare, nascere, morire e rinascere; nell'essere c'è la pace silenziosa.

























3 Vedi Maharaj:
(I1 a pag. 93) Certo che mi occupo [di me stesso], ma il sé è tutto. Si manifesta come buona volontà, infallibile e universale. Puoi chiamarlo amore, sconfinato, che redime. È sommamente attivo - senza il senso del fare -.

























4 Vedi Maharaj:
(I1 a pag. 180) In realtà, niente accade. Sullo schermo della mente il destino proietta in eterno le sue immagini, che sono i ricordi di proiezioni anteriori, sicché l'illusione si rinnova costantemente. Le immagini vanno e vengono: sono luce intercettata dall'ignoranza. Scorgi la luce e dimentica l'immagine.

























5 Vedi Maharaj:
(I2 a pag. 102) In realtà cerchi te stesso e non lo sai. Palpiti d'amore per l'unico che lo merita, il perfettamente amabile. A causa della tua ignoranza, lo cerchi nel mondo degli opposti e delle contraddizioni. Quando lo troverai all'interno, la tua ricerca sarà finita.
Vedi Maharaj:
(I2 a pag. 17) L'insaziabile desiderio di piacere è il riflesso della perenne armonia interiore.

























6 Vedi Maharaj:
(I2 a pag. 126) Il noto, il mutevole, è ciò con cui vivi; l'immutabile non ti serve. È solo quando sei sazio del mutevole e spasimi per l'immutabile, che sei pronto a volgerti verso ciò che la mente non può che descrivere come vuoto e tenebra. Infatti, essa è avida di contenuto e varietà, mentre la realtà le si mostra vuota e invariabile.





















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