Johann Sebastian Bach nasce ad Eisenach, in Turingia, Germania centrale, (vedi la mappa) dove viene battezzato il 23 marzo del 1685. Rimane ad Eisenach fino ai dieci anni, e suo padre gli impartisce la prima istruzione musicale. Nel 1695 Johann Sebastian rimane orfano di padre e di madre e deve trasferirsi ad Ohrdruf, a una cinquantina di chilometri a sud-est di Eisenach, dal fratello maggiore, Johann Christoph, di quattordici anni più anziano di lui. Questo suo fratello era dal 1685 apprendista presso uno dei maggiori organisti del tempo: Johann Pachelbel, grande virtuoso della scuola meridionale che risentì degli influssi della scuola italiana. Tali influssi si saranno fatti sentire nella casa di Johann Christoph: l'adolescente Johann Sebastian si trova quindi ad assimilare forme e stili in certo senso 'estranei' alla normale formazione dei tanti 'artigiani' che la famiglia Bach dissemina per la Germania.
Per cinque anni il giovane Johann Sebastian rimane dal fratello, ed ormai abbiamo incontrato quasi tutti i maestri di Bach, almeno nel senso usuale della parola: il padre, che ha insegnato al figlioletto a suonare il violino, strumento che Bach porterà a vette mai più ripercorse da alcuno e il fratello, che oltre a contribuire alla formazione del più formidabile virtuoso dell'organo che si sia mai sentito, lo introdurrà anche a quell'arte organaria di cui Johann Sebastian fu celebre intenditore. A questi occorre almeno aggiungere un cugino di suo padre che "fu il maggior compositore della stirpe prima che nascesse il massimo. Con questo parente [...] Johann Sebastian divide tratti individuali e artistici assai più che col suo stesso padre" (Buscaroli, p. 82).
Non è fuori luogo qui osservare che secondo il documento più attendibile di cui siamo a disposizione, e cioè una lettera di uno dei figli, non risulta che Bach abbia avuto dei maestri di composizione nel vero senso della parola: 'il più grande dei compositori' è un autodidatta! Lo vediamo fin da questi suoi primi anni intento a ricopiare e studiare opere che il fratello (forse invidioso di una tale precocità) gli tiene nascoste: sappiamo anche per testimonianza di altri come questo genere di studio sia utile, quando condotto da chi abbia volontà e doti per metterlo a frutto.
In questi cinque anni Johann Sebastian frequenta con ottimo profitto il Liceo, che ad Ohrdruf era particolarmente prestigioso. Lì Bach studia anche latino e storia e conosce chi gli indica una strada che l'avrebbe allontanato (possiamo dire noi, col senno di poi) dalla sorte dei tanti Bach 'artigiani': il Cantor e maestro di musica Elias Herda, con cui si chiude la scarna lista dei maestri 'ufficiali'. Forse colpito dalle doti musicali dell'adolescente, questo giovane maestro (era nato nel 1673) lo indirizza all'illustre Michaelisschule di Lüneburg, facendolo così sfuggire all'apprendistato in una bottega artigiana cui, per lunga tradizione, erano destinati i giovani della stirpe.
Nella primavera del 1700, dunque, il quindicenne Bach lascia la casa del fratello e la natia Turingia per recarsi a Lüneburg, a circa 250 chilometri a nord di Ohrdruf, a guadagnarsi la vita da solo e a continuare la sua istruzione. Sin dal 3 aprile lo troviamo cantore nel coro, attività con cui si mantiene agli studi (ma già ad Ohrdruf, allo stesso modo, aveva guadagnato i suoi primi soldi). Tra parentesi, nel 1700 la Michaelisschule aveva al suo servizio tre soli strumentisti per la musica durante le funzioni solenni, musica che noi chiamiamo cantata sacra: essendo un bravo violinista (ed anche violista) non è fuori luogo immaginare che Bach abbia sfruttato anche questa opportunità per guadagnare qualche soldo da utilizzarsi poi anche per frequenti gite ad Amburgo, dove ebbe occasione di ascoltare il grande organista Reinken, e forse anche qualche Opera, e a Celle, piccolo principato dove operava un'orchestra che suonava soprattutto musica di gusto francese e dove il giovane Bach potè farsi un'idea diversa della musica, del tutto slegata dalla religione e volta a scopi suoi propri, immagine compendiata dalla nuova figura professionale del Capellmeister.
Anche a Lüneburg è attivo un grande organista, Georg Böhm, ma non c'è alcuna evidenza che il giovane Bach sia stato suo allievo: senz'altro però lo udì suonare, ne conobbe le opere e le studiò con profitto.
Nei due anni trascorsi alla Michaelisschule, fino alla Pasqua del 1702, Bach studiò teologia, retorica, logica, latino e greco, ma il senso profondo di questo soggiorno è che "Lüneburg offre quei due anni di respiro, all'età giusta, che, aggiunti allo scatenarsi delle doti naturali, garantiranno l'evasione dai bassi strati dell'artigianato" (Buscaroli, p. 156).
Perdiamo le tracce di Bach fino al 4 marzo del 1703, dove lo ritroviamo in Turingia alla corte del duca Wilhelm Ernst di Weimar con la qualifica di cameriere (!) e musico di corte, precisamente violinista nella cappella privata del fratello del duca e dove resterà pochi mesi, fino al 13 settembre dello stesso anno. In questa sede Bach ha un contatto non casuale con la musica italiana, in particolare con le Sonate ed i Concerti di Corelli e di Albinoni. Il diciottenne Bach si misura anche all'organo, come sostituto dell'organista titolare Effer, e da qui inizia a diffondersi la leggenda del più grande organista di tutti i tempi, probabilmente già solida fin da allora, dal momento che a soli 18 anni viene chiamato a collaudare un nuovo organo ad Arnstadt, dove all'inizio di ottobre prenderà il posto di organista titolare.