1
Vedi Eckhart:
(E2 a pag. 118) Chi vuol riconoscere la nobiltà e l'utilità del perfetto distacco, deve considerare la parola che Cristo ha pronunciato sulla sua propria umanità, quando disse ai suoi discepoli: È necessario che io vi lasci, perché se non vi lascio, non verrà in voi lo Spirito santo (Gv. 16,7).
2
Vedi Eckhart:
(E2 a pag. 203) Come ho detto spesso, v'è nell'anima qualcosa di tanto legato a Dio da essere uno, e non unito.
3
Vedi Margherita:
(MP, cap. 5) Quest'Anima non vuole più nulla per mediazione.
Vedi Eckhart:
(E1 a pag. 208) Per quanto sottile e puro possa essere il mezzo con cui conosco Dio, esso deve andarsene.
4
Vedi Eckhart:
(E1 a pag. 163) L'uomo deve rivolgere il proprio volere a Dio in ogni opera, ed avere negli occhi Dio solo. E così proceda, e non abbia timore, senza stare a considerare se così va bene per non compiere passi falsi. Infatti, se un pittore, dovendo dare il primo tratto di penna, considerasse tutti gli altri, non concluderebbe nulla. Se qualcuno dovesse recarsi in una città, e stesse a considerare come fare il primo passo, non concluderebbe nulla. Perciò l'uomo deve seguire la prima ispirazione e procedere avanti; allora giunge dove deve, e va bene così.
5
Vedi Eckhart:
(E1 a pag. 137) Perciò io sono non nato, e, secondo il modo del mio non esser nato, non posso mai morire. Secondo il modo del mio non esser nato, io sono stato in eterno, e sono ora, e rimarrò in eterno.
6
Vedi Margherita:
(MP, cap. 24) Proprio come il sole ha la luce di Dio, ed illumina tutto senza contaminarsi, così queste Anime hanno il loro essere da Dio e in Dio, e non si contaminano per quello che vedono o ascoltano fuori di loro.
Vedi Eckhart:
(E2 a pag. 187) La luce divina è troppo nobile per avere comunanza con le potenze dell'anima, infatti Dio è estraneo e lontano da tutto quel che tocca ed è toccato. È proprio perché le potenze sono toccate e toccano, che esse perdono la loro verginità.
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