1 Vedi Eckhart:
(E1 a pag. 81) Io solo porto tutte le creature dal loro essere spirituale nel mio intelletto, perché siano una cosa sola in me.

























2 Vedi Eckhart:
(E2 a pag. 145) Più una cosa è nobile, più è comune a tutti. Io ho i sensi in comune con gli animali e la vita in comune con le piante. L'essere mi è interiore ancora di più, e l'ho in comune con tutte le creature.

























3 Vedi Eckhart:
(V1 a pag. 164) Dio agisce "senza perché" e non ha un "perché".
Vedi Margherita:
(MP, cap. 135) Per quest'Anima tutto è una cosa sola, senza perché.

























4 Vedi Eckhart:
(E2 a pag. 100) È molto più felice chi può fare a meno di tutte le cose, non dipendendo da esse, che non chi le possiede, ma dipende da esse.

























5 Vedi Margherita:
(MP, cap. 4) Carità non dà valore a nulla che sia sotto il sole; tutto il mondo è per lei solo un avanzo.

























6 Vedi Eckhart:
(E2 a pag. 18) Sta nella natura dell'amore che esso sgorghi e fluisca da due che sono Uno. Uno in quanto Uno non può produrre amore, e neppure due in quanto due. Ma due in quanto Uno produce necessariamente l'amore impetuoso ed ardente, secondo la sua natura.

























7 Vedi Eckhart:
(E2 a pag. 117) Che Dio stesso, supremo distacco, aiuti noi tutti ad arrivarvi.

























8 Vedi Eckhart:
(E2 a pag. 225) Più ti si cerca, meno ti si trova. Tu devi cercarlo in guisa tale da non trovarlo in alcun luogo. Se non lo cerchi, allora lo trovi.

























9 Vedi Margherita:
(MP, cap. 43) Sarete sempre orbi, voi indottrinati dalla Ragione. Infatti è orbo chi vede le cose davanti ai suoi occhi e non le conosce.

























10 Vedi Eckhart:
(E2 a pag. 205) Tutto sarebbe donato a chi rinunciasse a se stesso assolutamente, anche per un solo istante.
Vedi Eckhart:
(E2 a pag. 198) Ho detto allora: Niente deve essere per noi coperto, che non dobbiamo completamente scoprire a Dio e donargli totalmente. Dovunque ci troviamo, nella buona o nella cattiva sorte, nella gioia o nel dolore, qualsiasi sia la nostra inclinazione, bisogna che ce ne spogliamo. In verità, se noi gli scopriamo tutto, egli, a sua volta, ci scoprirà tutto quel che ha, e, in verità, non coprirà assolutamente nulla di tutto quello che può offrirci: né saggezza, né verità, né intimità, né divinità, né qualsiasi altra cosa. Questa è la pura verità, vera come è vero che Dio vive, nella misura in cui noi gli scopriamo ciò. Se non glielo scopriamo, non è da meravigliarsi che egli non ci scopra quello che è suo, giacché occorre che vi sia una piena reciprocità: noi verso lui, lui verso noi.

























11 Vedi Eckhart:
(E2 a pag. 192) Finché l'uomo ha tempo e spazio, numero, molteplicità, egli non è come deve essere, e Dio gli è lontano ed estraneo.





















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