Richard Wagner
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L'Anello del Nibelungo

La genesi

Il primo abbozzo di quello che diventerà il ciclo Der Ring des Nibelungen viene scritto dal trentacinquenne Wagner nel 1848. In questo primo abbozzo sono presenti in nuce tutte le parti del ciclo come oggi lo conosciamo ma con una importante differenza nel finale: se nelle versione attuale col sacrificio di Brunilde lei stessa chiama il fuoco a divorare il Walhalla con tutti gli Dei, decretandone la fine, nel primo abbozzo, con la resa dell'Anello alle figlie del Reno, Brunilde afferma che la colpa originale è cancellata e gli Dei saranno liberi di reggere il mondo.
Non so spiegare meglio di Newman questo cambiamento, pertanto cito letteralmente:

[...] non c'è bisogno di andare a frugare fra gli avvenimenti politici dei primi anni '50 per dar ragione a un suo convertirsi, intorno a quegli anni, da un'interpretazione "ottimistica" a una "pessimistica" del senso di fondo del suo grande dramma. La causa di tutto ciò era intima e, strano a dirsi, musicale. Come poeta tendeva in un senso, come musicista in un altro. (Newman, Wagner Nights, Castelvecchi editore 2013 pag.628)

Personalmente poi non vedo un grande "pessimismo" nel finale attuale: in fondo gli dei muoiono, ma la stirpe degli uomini continua e viene accarezzata, proprio sulle ultime battute dell'opera, dal tema della Redenzione d'Amore
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(Qui, come nel seguito, i brani musicali sono tratti dall'edizione del Ring diretta da Georg Solti, Decca).

Nel corso degli anni Wagner si rese conto che la vastità del soggetto non avrebbe potuto venire ridotta nei confini di un'unica opera. Già nel maggio del 1851 aveva in progetto di far precedere all'opera che stava meditando (allora dal titolo La morte di Sigfrido, che poi diventerà il Crepuscolo degli Dei) un'altra opera: Il giovane Sigfrido, che diventerà il Sigfrido. Solo pochi mesi dopo, nel novembre dello stesso anno, scriverà in una lettera indirizzata a Liszt della sua intenzione di far precedere a questa un'altra opera (che diventerà La Valchiria) e un grande preludio (L'Oro del Reno).

Vediamo quindi che Wagner effettuò la stesura dei libretti in senso contrario al ciclo come lo conosciamo. Fatto forse curioso ma giustificato dall'enormità del dramma, e dal fatto che si rese conto di dover chiarire degli antefatti che, altrimenti, prima o poi dovevano venir raccontati, interrompendo l'azione. Infine dall'abbozzo iniziale vennero fuori le quattro opere che conosciamo.
Alcune contraddizioni nei testi restano a testimonianza di questa gestazione lunga e faticosa: ad esempio nella seconda scena de L'Oro del Reno Wotan afferma di aver lasciato un occhio come pegno d'amore per la moglie Fricka, mentre nel Prologo al Crepuscolo degli Dei una delle Norne afferma che lo lasciò in tributo per dissetarsi alla fonte nei pressi del frassino eterno dal quale trasse la lancia sulla quale incise le rune che ne istituivano il potere.

La composizione della musica avviene nell'ordine 'corretto': L'Oro del Reno verrà completato nel 1854, La Valchiria nel 1856, i primi due atti del Sigfrido nel 1857 e, dopo una lunga pausa, il terzo nel 1869. Il Crepuscolo degli Dei verrà terminato nel 1874. La prima rappresentazione del ciclo completo fu a Bayreuth il 13, 14, 16 e 17 agosto 1876.


Qui di seguito un veloce riassunto di ogni scena del ciclo, con un rimando al dettaglio nel quale ogni momento importante dell'azione è identificato dal Leitmotiv (o dai Leitmotive) che Wagner ha deciso essere rappresentativo di quel momento.

Das Rheingold

Prima scena
Nel Reno nuotano felici le figlie del grande fiume, quando arriva il nibelungo Alberich che vorrebbe amarle. Loro invece lo sfuggono e lo prendono in giro. Alberich deriso si arrabbia, ma viene distratto un momento dall'Oro del Reno che si illumina inprovvisamente riflettendo la luce del sole, e chiede di che si tratta. Quasi inavvertitamente una delle figlie del Reno gli dice dell'enorme potere di quell'oro: con esso si potrebbe forgiare un anello
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col quale dominare il mondo, ma al prezzo di rinunciare all'amore
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. Alberich rabbioso allora maledice l'amore e ruba l'oro del Reno, con cui forgerà l'Anello che gli darà un potere immenso.
Alla scena, con i vari momenti identificati dal relativo Leitmotiv >
Nota da poco: l'Anello del potere ricorda proprio da vicino quello de Il Signore degli Anelli di Tolkien. Ma non solo questo viene in mente!

Seconda scena
Siamo sulle montagne sopra il Reno. Gli dei dormono. Arriveranno i giganti Fafner e Fasolt che hanno costruito la reggia di Wotan, il Walhalla
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(nota l'attacco del tema: molto solenne, ma sono gli stessi intervalli -terze- utilizzati per il tema dell'Anello...). Ora pretendono il pagamento, pattuito nientemeno che in Freia, la dea della giovinezza. Wotan si rifiuta di dare loro quanto pattuito e infine, saputo del furto dell'oro del Reno da parte di Alberich e di come questi stia accumulando un enorme tesoro, i giganti prendono Freia in ostaggio in attesa che Wotan porti loro il tesoro dei Nibelunghi. Insieme a Loge, l'astuto dio del fuoco, Wotan nel scende nel Nibelheim (bella pagina, si sentono le incudini dei Nibelunghi al lavoro
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), nell'intento di sottrarre il tesoro - e l'Anello!- ad Alberich.
Alla scena, con i vari momenti identificati dal relativo Leitmotiv >


Terza scena
Alberich, col potere dell'anello, ha schiavizzato i Nibelunghi costringendoli ad ammassare per lui un enorme tesoro. Inoltre ha costretto il fratello Mime a fabbricargli un elmo magico
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, grazie al quale può cambiare la propria forma e anche diventare invisibile. Alberich, in presenza di Wotan e Loge, dapprima si pavoneggia e mostra loro il suo potere: con l'elmo magico si trasforma dapprima in un enorme drago
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e poi, spinto da Loge, in un piccolo rospo. Sotto questa forma viene catturato.
Alla scena, con i vari momenti identificati dal relativo Leitmotiv >


Quarta scena
Alberich è costretto a cedere l'anello però lo maledice
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: chiunque lo possiederà morirà. Maledizione che si abbatte subito sui giganti: Fafner uccide il fratello Fasolt per impossessarsi di tutto il tesoro.
Da questo momento l'ordine del mondo è distrutto. Wotan, dio in quanto garante delle leggi, ha rubato l'Anello fatto con l'Oro del Reno ad Alberich con l'intento di tenere l'anello del potere per sé: solo con l'intervento di Erda, madre Terra e colei che tutto sa, si convince a lasciarlo. Inoltre Erda predice la fine degli dei. Wotan la cercherà per capire cosa intendeva dire.
Ma intanto l'oro non è tornato al Reno e alle sue figlie: l'ordine naturale del mondo è distrutto.
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Die Walküre

Qui sono passati almeno 20 anni dalla fine dell'Oro del Reno: il tempo necessario a Wotan di cercare e trovare Erda, dea della Terra che tutto sa. Wotan vuole sapere qualcosa circa la fine degli dei predetta da Erda. Oltre alle notizie avrà pure nove figlie da lei (le Valchirie). In questo tempo Wotan ha anche amato una donna mortale dalla quale sono nati i gemelli Siegmund e Sieglinde, protagonisti quasi assoluti del primo atto.

Atto 1 - Scena 1
Qui Siegmund, sfinito, entra nella casa di Hunding. All'inizio trova solo Sieglinde, senza sapere di avere ritrovato sua sorella gemella. Si accende quasi subito l' amore (non solo fraterno!)
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tra i due.
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Atto 1 - Scena 2
Rientra Hunding e sprona Siegmund a raccontare la sua storia. Si scopre che sono nemici (tema: Eroismo dei Welsi
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) e Hunding lo sfida per l'indomani.
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Atto 1 - Scena 3
Sieglinde nella notte va da Siegmund e gli racconta di come, nel giorno delle sue nozze forzate con Hunding, uno straniero (che noi sappiamo essere Wotan, loro padre) avesse infisso una spada nel frassino attorno al quale sorge la casa. Siegmund estrae questa spada e i due, dopo essersi riconosciuti sia fratello e sorella che amanti, fuggono.
Nella mente di Wotan Siegmund, con questa spada invincibile, dovrebbe riprendere l'anello forgiato da Alberich con l'oro del Reno ed ora in possesso di Fafner, il gigante che ha ucciso il fratello per impossessarsene. Wotan spera che l'oro torni alle figlie del Reno e si ripristini in questo modo l'ordine nel mondo. Sua moglie Fricka rovinerà tutto.
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Atto 2 - Scena 1
Wotan dice a Brunilde, una delle Valchirie e sua figlia prediletta, di proteggere Siegmund. Arriva però sua moglie Fricka, rabbiosa per il tradimento di Sieglinde e per l'amore incestuoso tra i due fratelli. Obbligherà Wotan a togliere protezione a Siegmund e a far vincere Hunding, il marito tradito.
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Atto 2 - Scena 2
Wotan racconta tutta la storia a Brunilde, e la obbliga a dare la vittoria a Hunding, abbandonando Siegmund. Brunilde cerca di fargli cambiare idea, col solo risultato di farlo arrabbiare ancora di più: lei deve far morire Siegmund.
Alla scena, con i vari momenti identificati dal relativo Leitmotiv >


Atto 2 - Scena 3
Sieglinde e Siegmund sono in fuga e Hunding li insegue. Siegmund si ferma per far riposare Sieglinde.
Alla scena, con i vari momenti identificati dal relativo Leitmotiv >


Atto 2 - Scena 4
In questa scena Brunilde annuncia la morte a Siegmund. Infine però, toccata dall'amore che Siegmund prova per Sieglinde, tanto forte da fargli rinunciare alla gloria del Walhalla se lei non potrà seguirlo colà, si risolverà di disubbidire al padre e promette a Siegmund di proteggerlo nello scontro che avrà con Hunding.
Tutta la scena è percorsa dal motivo dell'Annuncio di morte
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.
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Atto 2 - Scena 5
Brunilde difende col suo scudo Siegmund, ma arriva improvvisamente Wotan che con la sua lancia
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spezza la spada di Siegmund, che muore trafitto da Hunding. Brunilde fugge portando in salvo Sieglinde, che è già in attesa del figlio di Siegmund, e i frammenti della spada.
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Atto 3 - Scena 1
Le Valchirie attendono di riunirsi per andare al Walhalla con gli eroi caduti (Cavalcata delle Valchirie
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). L'improvviso arrivo di Brunilde terrorizzata, in fuga dal padre e insieme a Siegliende, le turba. Prima dell'arrivo di Wotan Brunilde cede a Sieglinde i frammenti della spada e, sul tema di Sigfrido
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, le raccomanda il figlio che porta in grembo: diverrà il più grande degli eroi, Sigfrido appunto. Infine Sieglinde fugge.
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Atto 3 - Scena 2
Wotan arriva e atterrisce le Valchirie con la punizione che ha riservato a Brunilde: le toglierà la divinità e la farà cadere in un sonno incantato: diverrà sposa del primo uomo che la troverà.
Le otto sorelle di Brunilde cercano di dissuaderlo ma lui inflessibile le scaccia.
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Atto 3 - Scena 3
Brunilde resta sola con Wotan. Riesce infine a persuaderlo a non lasciarla indifesa, preda del primo vile che possa trovarla e farla sua sposa: che Wotan protegga il suo sonno
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con una muraglia di fuoco tale che solo un valoroso la possa affrontare; infine Wotan la accontenta e, commosso, fattala addormentare l'adagia a terra sul tema del Sonno contrappuntato col tema dell'Addio di Wotan
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. Dopo aver evocato il fuoco di Loge a protezione della rupe, Wotan si allontana dalla figlia con un ultimo addio
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(e sempre presente il tema del Sonno).
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Siegfried

Circa 17 anni sono trascorsi da quando Brunilde è stata fatta cadere in un sonno incantato da Wotan, al termine de La Valchiria.

Atto 1 - Scena 1
Sigfrido è un giovane un po' arrogante cresciuto ed educato da Mime
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, fratello di Alberich. Mime ha soccorso Sieglinde ed ha da lei ricevuto i pezzi di Nothung, la spada magica che Wotan ha spezzato sacrificando Siegmund per compiacere Fricka.
Mime è torturato dal pensiero del tesoro dei Nibelunghi, in particolare dall'anello del potere, ora in possesso del gigante Fafner tramutato in drago; inoltre non riesce a rifondere i pezzi di Nothung.
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Atto 1 - Scena 2
Wotan, nelle vesti del Viandante, raggiunge Mime nella caverna e lo sfida a una gara di indovinelli: chi non risponderà avrà persa la vita. Mime titubante infine accetta ma perde, perché non sa rispondere alla domanda 'chi riforgerà la spada spezzata?'.
Wotan gli lascia salva la vita e gli dice che sarà chi non conosce la paura a riforgiare la spada. Mime capisce trattarsi di Sigfrido.
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Atto 1 - Scena 3
Sigfrido rientra e chiede dei suoi genitori. Mime infine racconta di Sieglinde e della spada spezzata. Sigfrido riesce a rifonderla e incita Mime a portarlo dove conoscerà finalmente la paura. Mime si propone di portarlo dal drago, e spera che muoiano entrambi, così da avere il tesoro, e in particolare l'anello, per sé.
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Atto 2 - Scena 1
Il Viandante incontra Alberich che sta di guardia alla caverna del drago. Gli dice che lui non vuole più intervenire, sarà un eroe umano, Sigfrido allevato da Mime, fratello di Alberich, a farlo.
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Atto 2 - Scena 2
Mime arriva con Sigfrido alla caverna del drago. Lasciato solo Sigfrido suona col corno
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e sveglia il drago, che infine sconfigge. Bagnatosi casualmente le labbra col sangue del drago riesce a comprendere il linguaggio degli uccelli
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, e un uccellino gli dice di prendere dal tesoro solo l'anello e l'elmo magico.
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Atto 2 - Scena 3
Mentre Sigfrido è nella caverna del drago Mime e Alberich litigano. Alberich si defila quando Sigfrido esce con l'anello e l'elmo magico e questi, grazie alla sua nuova capacità di comprendere le intenzioni nascoste, capisce l'ipocrisia nel benvenuto di Mime
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, che in realtà lo vuole uccidere per avere l'anello e il tesoro per sé. Sigfrido infine uccide Mime e segue l'uccellino che lo guiderà alla rupe di Brunilde.
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Atto 3 - Scena 1
Il Viandante/Wotan risveglia Erda e le dice che ha affidato all'ignaro Sigfrido il compito di ripristinare l'ordine del mondo
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, facendo in modo che l'oro del Reno torni al fiume e alle figlie del Reno.
Poi le fa sapere che lui ormai non desidera altro che la fine.
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Atto 3 - Scena 2
Wotan/Viandante intercetta Sigfrido che, guidato dall'uccellino, si dirige alla rupe infuocata dove riposa Brunilde. Cerca di fermarlo ma Sigfrido gli spezza la lancia. Wotan sconfitto se ne va e Sigfrido si lancia nel fuoco.
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Atto 3 - Scena 3
Sigfrido risveglia
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Brunilde che, dopo una comprensibile disperazione per aver perso la divinità ("Eterna ero..." sul tema dell'Idillio di Sigfrido
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), infine si concede all'amore di lui
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.
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Götterdämmerung

Poco tempo è trascorso dalla fine del Sigfrido.

Prologo
Le tre Norne filano la fune del destino e si raccontano gli avvenimenti che stanno portando alla fine degli dei. Infine la fune si spezza, finisce la loro sapienza e loro tornano al sonno eterno con la loro madre, Erda.

Al sorgere del sole sulla rupe di Brunilde
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, questa lascia che Sigfrido parta verso nuove, gloriose imprese.
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Atto 1 - Scena 1
Nella reggia dei Ghibicunghi il figlio di Alberich, Hagen, fratellastro del re Gunther, racconta di Brunilde, che sarebbe degna sposa del re. Ma solo Sigfrido la potrebbe liberare e Hagen spiega il suo piano: qualora Sigfrido dovesse arrivare, con una pozione magica gli farebbe perdere memoria e, con la promessa di sposare Gutrune, sorella di Gunther, lo si potrebbe convincere a liberare Brunilde per lo stesso Gunther.
In lontananza si ode Sigfrido avvicinarsi sul Reno.
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Atto 1 - Scena 2
Sigfrido, annebbiato dalla pozione magica, propone a Gunther di conquistare per lui Brunilde, in cambio della mano di Gutrune
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. I due giurano di mantenere il patto.
Alla partenza dei due, Hagen si rallegra in attesa di poter mettere le mani sull'Anello.
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Atto 1 - Scena 3
Brunilde viene raggiunta da una sorella, Waltraute. Questa le racconta di come Wotan stia aspettando la fine, pur sempre sperando che l'Anello possa venir reso al Reno per salvere gli dei e il mondo. Ma Brunilde si rifiuta di cedere l'anello.
Infine arriva Sigfrido, tramutato in Gunther dall'elmo magico, e conquista Brunilde, terrorizzata, privandola dell'anello.
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Atto 2 - Scena 1
Apparizione di Alberich ad Hagen, che lo sprona a conquistare l'Anello. Hagen rassicura il padre: ha già pronto il piano che gli assicurerà la conquista dell'Anello
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Atto 2 - Scena 2
Ritorno di Sigfrido, che narra ad Hagen e Gutrune di come sia riuscito a conquistare Brunilde per Gunther: loro stanno ora tornando alla reggia.
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Atto 2 - Scena 3
Scena corale, con i guerrieri Ghibicunghi e le donne che si preparano a ricevere il loro re Gunther con la sposa.
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Atto 2 - Scena 4
Terribile incontro tra Brunilde
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e Sigfrido che, sempre obnubilato dalla pozione magica, non la riconosce. Brunilde, stravolta nel vedere l'anello strappatole sulla rupe da colui che credeva fosse Gunther, giura che fu invece Sigfrido a conquistarla, tradendo la fiducia Gunther. Qui Brunilde mente sapendo di mentire, ma la capisco.
Hagen vede il suo piano concretarsi.
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Atto 2 - Scena 5
Brunilde, ancora sconvolta da quanto appena successo, si dice d'accordo con Hagen a far morire Sigfrido.
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Atto 3 - Scena 1
Sigfrido, a caccia, incontra le Figlie del Reno che gli chiedono di rendere l'Anello al fiume, cui appartiene. Sigfrido rifiuta e loro gli pronosticano la sua prossima fine, come da Maledizione.
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Atto 3 - Scena 2
Sigfrido si riunisce agli altri cacciatori.
Hagen lo spinge a raccontare le sue imprese e gli dà una bevanda che cancella gli effetti della pozione magica. Sigfrido racconta quindi tutto, anche di come lui sia il vero sposo di Brunilde. Hagen lo uccide. Parte la processione funebre per Sigfrido
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.
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Atto 3 - Scena 3
Arrivo della salma di Sigfrido alla reggia. Hagen cerca di impossessarsi dell'anello ma Gunther glielo impedisce. Hagen quindi lo uccide e si avvicina alla salma per prenderlo. Miracolosamente il braccio di Sigfrido si alza per bloccarlo.
Arriva Brunilde che si rende conto dell'inganno perpetrato da Hagen. Chiede che si alzi una pira su cui Sigfrido e lei stessa bruceranno. Rende l'anello alle figlie del Reno. Ancora Hagen tenta di prenderlo, ma viene fatto affogare.
Le fiamme si innalzano fino a incendiare il Walhalla con tutti gli dei.
Ma su tutto, come già detto, la Redenzione d'Amore
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.
Alla scena, con i vari momenti identificati dal relativo Leitmotiv >
Per giustificare quel cambiamento si è parlato della disillusione politica causata dal colpo di Stato da parte di Luigi Napoleone, il quale il 2 dicembre 1851 sciolse l'Assemblea Nazionale -sorta all'alba della rivoluzione francese il 17 giugno 1789- per proclamarsi l'anno seguente imperatore dei Francesi con il nome di Napoleone III. Ma anche se lo stesso Wagner nella Mia Vita afferma: "Mi sembrò che la fine del mondo fosse davvero imminente", bisogna riconoscere che già alcuni mesi prima, nel maggio del 1851, scriveva in un abbozzo: "Wotan e la Wala [Erda]: la fine degli Dei".
Vi fu grande intesa fra il grande pianista ungherese Franz Liszt (1811-1886) e Wagner, che nel 1870 ne sposerà la figlia Cosima. Doveva essere uno spettacolo assistere alle esecuzioni privatissime delle opere di Wagner con Liszt al pianoforte e Wagner che cantava tutte le parti...
Il signore degli Anelli e altre opere di Tolkien non vengono in mente solo per l'Anello. Qui una rapida lista di oggetti e situazioni:

ne Lo Hobbit:
  • La sfida a indovinelli (tre a testa, anche lì) tra Bilbo e Gollum (e tre tra Wotan e Mime, in Sigfrido)
  • Il drago a custodia del tesoro (Smaug in Tolkien, qui Fafner)
  • L'uccellino parlante (che dà la chiave per aprire la porta della caverna del drago, e che in Wagner consiglia a Sigfido cosa prendere dal tesoro e lo indirizza verso Brunilde)
ne Il Signore degli Anelli:
  • Vabbé, ovvio: l'Anello
  • La spada spezzata (Narsil di Elendil in Tolkien poi ricomposta da Aragorn, e in Wagner Nothung, creata da Wotan, poi in mano di Sigmund, spezzata dallo stesso Wotan e poi rifusa da Sigfrido)
  • Il corno di Boromir e quello di Sigfrido
  • E questo è un punto più sottile: Gandalf afferma, parlando con Frodo dell'Anello che Bilbo aveva sottratto (pur inconsciamente) a Gollum: "Se glielo avessi tolto [a Bilbo], sarebbe stato ancora peggio, senza contare che non ne avevo il diritto". E quasi stessa considerazione di Wotan ne La Valchiria: "A lui [Fafner] dovrei strappare l'anello, il compenso che io stesso gli ho pagato: ma colui col quale ho stretto il patto, non posso incontrare"
Forse stanco, e sicuramente abbattuto da problemi economici, Wagner smise di lavorare al Sigfrido per alcuni anni. Ma nel frattempo scrisse il Tristano e Isolda prima e I Maestri Cantori di Norimberga poi. Con la salita al trono di Luigi di Baviera nel marzo del 1864, Wagner venne da questo sovrano, appassionato della sua musica, affrancato da ogni preoccupazione economica e riuscì a terminare l'opera e il ciclo. Che la cosa lo avesse portato allo stremo delle forze lo si può capire dalle parole scritte a suggello del ciclo, sull'ultima pagina del manoscritto: "Vollendet in Wahnfried am 21. November 1874. Ich sage nichts mehr! R.W." (Terminato a Wahnfried il 21 novembre 1874; non dico più nient'altro!)
Qui alcuni vedono due temi: dapprima quello dell'Amore incestuoso tra il fratello e la sorella; tema che si fonde, al 13' secondo, con quello dell'Amore tout court.
In questo momento il tema del Sonno (ai violini) è agitato, come agitato è il cuore di Brunilde, mentre tenta di convincere il padre a non lasciarla indifesa nel sonno. Poco dopo, quando Wotan adagierà commosso la figlia dormiente, il tema del Sonno, contappuntato a quello dell'Addio, sarà dolcissimo.